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Pignoramento del conto corrente: tutto ciò che c’è da sapere
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Pignoramento del conto corrente: tutto ciò che c’è da sapere

Il 1° luglio 2017 è entrata in vigore una legge seconda la quale l’Agenzia delle Entrate ha la facoltà di pignorare il conto corrente del debitore che riceve una cartella esattoriale e non effettua il pagamento.
Tale norma stabilisce che l’Agenzia delle Entrate può intervenire direttamente senza l’obbligo di richiedere l’autorizzazione al giudice.

Esistono però dei limiti del pignoramento sul conto corrente. 
Vediamoli nel dettaglio:

  • se sul conto corrente sono versati esclusivamente redditi da lavoro dipendente o da pensione, le somme accreditate fino all’atto di notifica del pignoramento possono essere pignorate esclusivamente per la parte che eccede il triplo dell’assegno sociale

  • quando l’accredito ha luogo alla data del pignoramento o successivamente, le somme possono essere pignorate nella misura massima di un quinto, o in altre misure secondo speciali disposizioni di legge.



Il limite Vitale

Il limite vitale è quella parte di pensione che non può essere pignorata in quanto necessaria a garantire il sostentamento del pensionato. 
La legge pone dunque un limite al di sotto del quale l’assegno dell’Inps non può mai scendere. 

Il criterio di calcolo varia a seconda della modalità con cui viene effettuato il pignoramento in quanto esistono due modi per pignorare la pensione:

Prima della sua erogazione (quindi, direttamente all’Inps): in questo caso l’importo minimo vitale è di  €690,42.

Chi ha una pensione più bassa del minimo vitale non rischia alcun pignoramento mentre chi ha una pensione più alta del minimo vitale rischia il pignoramento soltanto di un quinto dell’eccedenza rispetto al minimo vitale.

Dopo la sua erogazione (quindi, presso la banca ove è depositata): l’istituto di credito trattiene un quinto del netto di ogni mensilità della pensione, calcolato sull’intero importo


Cosa fare

Nell’eventualità in cui si dovesse ricevere la notifica del pignoramento del conto corrente, entro 60 giorni si può richiedere la rateizzazione all’Agenzia delle Entrate.
Se il conto corrente è stato bloccato, il contribuente potrà presentare la richiesta di sblocco dopo che la richiesta di rateizzazione sia stata accettata, e sia stata pagata la prima rata del piano di ammortamento.


In conclusione

Abbiamo visto cos’è il pignoramento del conto corrente, come avviene il calcolo del minimo vitale e come richiedere la rateizzazione.

Speriamo non ti sia mai notificato nulla ma ricordati, se così fosse, che possono essere pignorate tutte le tipologie di pensioni tranne quella di invalidità civile, trattandosi di un sussidio assistenziale.