PENSIONI
La pensione per i lavori usuranti
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La pensione per i lavori usuranti



Tutti coloro che hanno svolto lavori usuranti, ossia particolarmente faticosi e pesanti, hanno la possibilità di andare in pensione in anticipo rispetto all'età ordinaria per la vecchiaia, con un'anzianità contributiva di almeno 35 anni ed un'età di 61 anni e 7 mesi.

Proprio per tutelare questa categoria di lavoratori, il decreto legislativo 67/2011 ha introdotto, dal 1° gennaio 2008, una disciplina che consente di anticipare l'età pensionabile che è stata mantenuta, con alcune modifiche, dalla Legge Fornero del 2011 ed è stata recentemente oggetto di alcune migliorie ad opera delle ultime due legge di bilancio (del 2017 e del 2018). 



Quali sono i requisiti per beneficiare di tali disposizioni?




La normativa per i lavori usuranti è attivabile dai soli lavoratori dipendenti - sia del settore privato che del pubblico impiego - che abbiano svolto nell'arco della propria vita lavorativa  una delle attività individuate nell'articolo 1 del Dlgs 67/2011. 

Le attività lavorative previste dal decreto sono riconducibili a 4 macro-categorie.


  •  Lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti di cui all'articolo 2 del decreto del ministero del lavoro del 19 Maggio 1999. 

Riguardano lavori svolti in galleria, miniera, cava, ad alte temperature, i lavori in cassoni ad aria compressa, asportazione dell’amianto, lavori espletati in spazi ristretti, lavorazione del vetro cavo, lavori svolti dai palombari.


  • Lavoratori notturni come definiti e ripartiti ai soli fini del dlgs 67/2011.

Rientrano i lavoratori che svolgono attività a turni nel periodo notturno per almeno 6 ore e per un numero minimo di giorni lavorativi all'anno non inferiore a 64; lavoratori che prestano la loro attività per almeno 3 ore nell'intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino, per periodi di lavoro di durata pari all'intero anno lavorativo.


  • Lavoratori addetti alla linea di catena.

Questa categoria riguarda i lavoratori alle dipendenze di imprese per le quali operano le voci di tariffa per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro indicati nell'elenco n. 1 contenuto nell'allegato 1 allo stesso dlgs 67/2011, cui si applicano i criteri per l'organizzazione del lavoro previsti dall'articolo 2100 del cc, impegnati all'interno di un processo produttivo in serie, contraddistinto da un ritmo determinato da misurazione di tempi di produzione con mansioni organizzate in sequenze di postazioni, che svolgono attività caratterizzate dalla ripetizione costante dello stesso ciclo lavorativo su parti staccate di un prodotto finale, che si spostano a flusso continuo o a scatti con cadenze brevi determinate dall'organizzazione del lavoro o della tecnologia, con esclusione degli addetti a lavorazioni collaterali a linee di produzione, alla manutenzione, al rifornimento materiali, ad attività di regolazione o controllo computerizzato delle linee di produzione e al controllo qualità.

  •  Conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo. con capienza complessiva non inferiore a 9 posti.


Il periodo minimo di attività lavorativa svolta, previsto dalla legge per poter godere dei benefici previsti, è:


  • almeno 7 anni, negli ultimi dieci anni di attività lavorativa
  • almeno la metà della vita lavorativa complessiva

I requisiti sopra indicati si applicano anche ai lavoratori notturni che prestano attività lavorativa per almeno 3 ore - sempre nell'intervallo compreso tra la mezzanotte e le cinque -  nell'intero anno lavorativo; oppure per almeno 6 ore (sempre nell'intervallo compreso tra la mezzanotte e le cinque) per almeno 78 giorni l'anno. 

Se il lavoro notturno è svolto per meno di 78 giorni l'anno, i valori di età e di quota pensionistica sono aumentati di due anni se il lavoro notturno annuo è stato svolto per un numero di giorni lavorativi da 64 a 71 e di un anno se le giornate annue in cui si è svolto il lavoro notturno sono state da 72 a 77. 


Qual è l’età pensionabile per i lavori usuranti?


I lavoratori che hanno svolto attività usurante possono andare in pensione con un'anzianità contributiva minima di 35 anni, una età minima pari a 61 anni e 7 mesi ed il contestuale perfezionamento del quorum 97,6. 



Come presentare la domanda per accedere alla pensione anticipata per i lavori usuranti


Per conseguire il beneficio del pensionamento con le quote di cui al dlgs 67/2011 gli interessati devono presentare un'apposita domanda alla sede INPS entro il 1° Maggio dell’anno precedente a quello in cui si maturano i requisiti agevolati volta ad ottenere il riconoscimento di lavoro usurante. 

Per cui a titolo esemplificativo, entro il 1° maggio 2022 devono produrre la domanda i lavoratori che perfezionano i requisiti anagrafici e contributivi nel 2023. 

La domanda in parola non è da confondere con la domanda di pensione che sarà presentata solo in un momento successivo, previa comunicazione di accoglimento della domanda di accertamento di aver svolto lavoro usurante. 

La presentazione della domanda oltre i termini sopra indicati comporta, in caso di accertamento positivo dei requisiti, il differimento del diritto alla decorrenza da uno a tre mesi a seconda dei mesi di ritardo.



In conclusione


Tutti coloro che hanno prestato attività lavorativa usurante, possono andare in pensione anticipata previa domanda.

Se pensi di averne diritto ma hai qualche dubbio, recati alla sede Spi Cgil più vicina a te. Saremo lieti di fornirti tutti i chiarimenti e di aiutarti nel presentare la domanda.