BONUS
Ecobonus: come funziona
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L’ecobonus è una detrazione fiscale prevista per sostenere le spese effettuate per il miglioramento energetico degli immobili. È una misura a cui molte persone hanno deciso di accedere per l’efficientamento domestico. Le spese, in percentuale, potranno essere detratte dall’Irpef o Ires.
L’ecobonus è applicabile sia alle abitazioni domestiche che a capannoni industriali e, anche,alle scuole. 

Le detrazioni dell’ecobonus previste sono due: 50% e 65%, purché i lavori siano effettuati entro il 2024. Le spese dovranno riguardare lavori e migliorie di riscaldamento, pannelli fotovoltaici, climatizzatori invernali, efficientamento termico dell’edificio. Il bonus si riceve sotto forma di detrazione Irpef o Ires in 10 quote annuali di pari valore.

L’ecobonus si applica, però,  solo a edifici già esistenti, senza tener conto della categoria catastale. Si applica anche a una sola porzione di condominio, purché le spese siano state sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2024.

La detrazione può raggiungere il 70/75% in caso di indici specifici di prestazione energetica.
L’ammontare complessivo delle spese non può mai superare , però, i quarantamila euro.

Per ottenere l'ecobonus bisogna dimostrare nella dichiarazione dei redditi le spese sostenute per l’efficientamento energetico ovvero l'insieme delle operazioni utili ad ottimizzare lo sfruttamento delle fonti energetiche.

È necessaria la dichiarazione di un tecnico abilitato (una dichiarazione degli interventi posti in essere) oppure una dichiarazione del direttore dei lavori per dimostrare che i lavori sono stati conformi ai requisiti tecnici richiesti.
A questo si deve aggiungere che gli interventi devono essere conformi all’Ape; questi devono essere trasmessi in modalità telematica all’Enea entro 90 giorni dal termine dei lavori la scheda informativa degli interventi posti in essere.

I beneficiari dell'ecobonus possono essere: persone fisiche (tra cui titolari di un diritto reale sull’immobile, condomini, inquilini, persone che hanno l’immobile in comodato), contribuenti che percepiscono un reddito d’impresa, associazioni tra professionisti e enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale.