ASSISTENZA SANITARIA
Case famiglia: le basi
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Generalmente le case famiglia sono strutture pensate per accogliere i minori che, in particolari circostanze, vengono allontanati dalle famiglie naturali. 
Gli ospiti quindi sono, generalmente, minori, ma anche persone anziane che, per svariati motivi, hanno difficoltà a vivere da sole. 
 
La legge prevede diversi tipi di comunità in grado di ospitare minori in stato di bisogno: le comunità educative, caratterizzate dalla presenza di educatori professionali, che accompagnano i minori pianificando il loro percorso formativo; le comunità familiari (meglio conosciute come Case Famiglia) in cui vi è la presenza stabile di uno o più adulti, che accolgono i minori mediante l’affido temporaneo; le case madri-figli, che ospitano nuclei monoparentali (madre-bambino); le comunità alloggio e appartamenti destinate ad adolescenti e maggiorenni che sperimentano percorsi di semi-autonomia e autonomia; le case multiutenza e i servizi di pronta accoglienza.
Esistono , quindi, diverse tipologie di “case famiglia”, le quali offrono i più svariati servizi e sono distribuite su tutto il territorio nazionale.

 I dati più recenti del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, ci parlano di circa 3.000 comunità (sia educative che familiari) suddivise tra le varie regioni italiane.

Possiamo constatare come circa il 20% degli allontanamenti dei minori avviene per incapacità educativa, seguito dalla trascuratezza materiale e affettiva del minore e dalla violenza domestica in famiglia.
Tra le altre motivazioni compaiono anche i problemi di dipendenza di uno o entrambi i genitori, abuso e sfruttamento sessuale del minore, problemi giudiziari del padre o della madre.
La legge, inoltre, proibisce che un minore possa essere allontanato a causa delle condizioni di povertà in cui versa la famiglia, può infatti essere una delle cause concorrenti alla decisione, ma non può essere l'unica causa.

Il minore deve essere allontanato per avere la possibilità di crescere e di avere tutto ciò che la sua famiglia, in quel momento, non è in grado di dargli. L’affido è principalmente temporaneo e solo il 5% dei minori allontanati risulta adottabile. 

Per quanto riguarda le spese sostenute possiamo parlare di un “contributo spesa” composto da diverse voci e che viene erogato da ogni singolo Comune. 
Vi si accede sempre su richiesta dei servizi sociali o della persona/famiglia interessata.