PENSIONI
APE Volontario: che cos’è e a chi spetta?
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APE Volontario: che cos’è e a chi spetta?


L’APE volontario viene definito dall’INPS come “un prestito commisurato e garantito dalla pensione di vecchiaia, erogato dalla banca in quote mensili per 12 mensilità, che il beneficiario otterrà alla maturazione del diritto”. 

Questo prestito può essere richiesto dai lavoratori dipendenti sia privati che pubblici ma anche dai lavoratori autonomi e dagli iscritti alla Gestione Separata. Sono invece esclusi i liberi professionisti iscritti alle casse professionali.

L’APE Volontario viene erogato da soggetti finanziatori ed è assicurato contro il rischio di premorienza da imprese assicurative: infatti in caso di decesso prima dell’intera restituzione del debito, l’assicurazione corrisponde alla banca il debito residuo e l’eventuale pensione ai superstiti viene corrisposta senza decurtazioni.



Importi dell’APE volontario


L’importo della quota di APE richiedibile oscilla da un minimo pari a €150 ad un massimo che non può oltrepassare rispettivamente:

  • 75% dell’importo mensile netto del trattamento pensionistico, se la durata di erogazione dell’APE, è superiore a 36 mesi
  • 80% dell’importo mensile netto del trattamento pensionistico, se la durata di erogazione dell’APE è superiore a 24, è pari o inferiore a 36 mesi
  • 85% dell’importo mensile netto del trattamento pensionistico, se la durata di erogazione dell’APE è compreso tra 12 e 24 mesi
  • 90% dell’importo mensile del trattamento pensionistico, se la durata di erogazione dell’APE è inferiore a 12 mesi

L’ammontare massimo della quota mensile di APE volontario ottenibile deve essere inoltre tale da determinare una rata di ammortamento mensile che, sommata ad eventuali rate per prestiti con periodo di ammortamento residuo superiore alla durata di erogazione  dell’APE, non risulti  superiore al 30% dell’importo mensile  del  trattamento pensionistico al netto di eventuali rate per debiti erariali e di eventuali assegni  divorzili, di  mantenimento  dei  figli  e  di  assegni  stabiliti  in  sede  di separazione tra i coniugi.

Le somme erogate a titolo di prestito non concorrono a formare reddito ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. 

Agli importi erogati a titolo di APE si applica il tasso di interesse e il premio assicurativo relativo all’assicurazione di copertura del rischio di premorienza previsti dagli appositi accordi quadro.

Il prestito ottenuto viene restituito in 240 rate in un periodo di 20 anni mediante una trattenuta che viene effettuata dall’INPS all’atto del pagamento di ciascun rateo pensionistico. 

La restituzione del prestito inizia dal primo pagamento della futura pensione.



Come richiedere l’APE volontario?


Per richiedere l’APE volontario ed accedere al prestito - l’interessato o gli intermediari autorizzati - devono presentare all’INPS la domanda di certificazione del diritto all’APE.

L’INPS verifica successivamente il possesso dei requisiti di legge, certifica il diritto all’APE e comunica al richiedente l’importo minimo e massimo del prestito ottenibile.

È disponibile il servizio online Ape Volontario - domanda di certificazione per l’inoltro delle domande di certificazione del diritto all’APE. All’interno dello stesso servizio sono consultabili lo stato della domanda e l’esito.



Requisiti per richiedere l’APE volontario

Per inoltrare la domanda occorre rispettare dei requisiti:

  • avere almeno 63 anni all’atto della domanda
  • aver maturato una anzianità contributiva non inferiore a 20 anni
  • avere un importo della futura pensione mensile, al netto della rata di ammortamento per il rimborso del prestito richiesto, pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO);
  • per i soggetti con riferimento ai quali il primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996, avere un importo di pensione non inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale di cui all’articolo 3, comma 6, della legge n. 335 del 1995;
  • non essere titolare di pensione diretta o di assegno ordinario di invalidità.

La domanda di APE, che comprende la domanda di pensione di vecchiaia, la domanda di finanziamento, la domanda di assicurazione e l’istanza di accesso al fondo, da liquidare al raggiungimento dei requisiti di legge, non è revocabile, salvo il diritto di recesso da esercitarsi nei termini previsti dalla legge in materia creditizia e bancaria e dal codice del consumo. 


Conclusioni


L’APE volontario è quindi un prestito finanziario a cui possono far richiesta lavoratori con età anagrafica pari o superiore a 63 anni con almeno 20 anni di contributi, che maturano entro i tre anni e sette mesi dalla domanda il requisito per l’accesso alla pensione di vecchiaia. 

L’importo del prestito sarà commisurato alla pensione di vecchiaia ed erogato fino alla maturazione dei requisiti per la pensione.